Sarebbe stato più giusto dare nome a questa pagina “Chiese”; la parrocchia, infatti, ne ha ben cinque, tutte diverse tra loro, ognuna con la sua storia ed il suo stile: la chiesta madre, ovvero la Santissima Annunziata, poi la chiesa che dà nome alla parrocchia, ovvero Santa Trofimena, Sant’Anna al Porto, la Madonna del Monte ed in ultimo, la chiesa di Sant’Andrea.
La chiesa della Santissima Annunziata
La SS. Annunziata viene edificata sul sito di un edificio religioso precedente, la chiesa di S. Maria, ed è citata per la prima volta in un documento del 1412, quando Margherita di Durazzo dona alcuni possedimenti alla chiesa stessa.
La facciata principale della chiesa, trasformata nel corso dell’Ottocento, è opera del maestro napoletano Francesco Ragozzino, che aveva previsto due statue in marmo, allegorie dell’Umiltà e della Verginità, oggi all’interno, presso l’altare maggiore. Dovevano ospitarle, sul prospetto due nicchie coronate da un fastigio, ai lati del portale in marmo.
La porta di accesso alla chiesa è decorata da disegni in rame sbalzato.
Il campanile (1709-1737 circa) è tra le migliori opere del barocco salernitano, primo progetto documentato di Ferdinando Sanfelice. Esso si articola in tre ordini sovrapposti: dorico, ionico e corinzio. Alle lesene angolari dei piani inferiori seguono le colonne del terzo livello con al centro monofore a tutto sesto sovrastate da un timpano e infine alto cilndro e sopra una cuspide a pinnacolo. Il campanile reca anche un orologio, mentre il fondo della chiesa conserva una meridiana.
L’aula religiosa ha pianta a croce latina ad un unica navata, voltata a botte e fiancheggiata da cappelle laterali. La cupola che si imposta nella zona presbiterale è arricchita da un cassettonato con rose. Gli stucchi che arricchiscono l’interno risalgono alla fine del seicento.
Il pregevole altare maggiore fu commissionato a Giovanni Ragozzino e a suo figlio Figlio, “marmolari”, e allo scultore Matteo Bottigliero. La struttura sinuosa costruita da marmi policromi e motivi floreali, mostra l’influsso del rocaille francese e del rococò, uniti alla libera espressione del barocco locale. La cona centrale, di gusto classicista, è stata realizzata alla fine del Settecento da Giuseppe di Bernardo a Antonio Pelliccia.
La vetrata policroma al di sopra dell’altare maggiore reca al centro la lettera M, iniziale della Madonna, sormontata da una corona, che allude alla regalità di Maria. Le cappelle laterali della chiesa ospitano il Battesimo di Cristo risalente all’inizio del Settecento (prima cappella a destra), e i dipinti ottocenteschi di San Francesco di Paola e San Biagio e la statua di S. Giovanni di Dio che soccorre un bambino.
La sacrestia della chiesa conserva raffinati arredi eseguiti dal Saviotto su disegno di Pietro Vinaccia (1714). La controfacciata, infine, ospita un organo di gusto neogotico, unico in Italia, che riproduce le forme del Duomo di Milano.